Sono passati appena 3 anni da quando l’infezione procurata dal virus Covid-19 generava paure ed ansie tra i cittadini di tutto il mondo.
La malattia ha mietuto vittime, ha provocato angosce ed infine ha messo in crisi l’economia.
Tra i vari settori, quello che ha pagato lo scotto maggiore è stato quello dei piccoli professionisti, parliamo quindi di autonomi e freelance, oltre alle piccole e medie imprese.
Questi lavoratori sono stati letteralmente travolti da questa catena di eventi, il quale li ha messi in ginocchio, nel vero senso della parola.
Purtroppo, tutti siamo al corrente del fatto che il cosiddetto popolo delle partite IVA, fin dalla notte dei tempi, non gode di tutele adeguate; pertanto la rapida diffusione del virus, seguita poi dai vari lockdown forzati, hanno contribuito ad accelerare quel processo di digitalizzazione che in tanti prospettavano ma che per qualcun altro ha invece rappresentato un vero e proprio momento di crisi, fallimento e chiusura.
Infatti, se il cambiamento il più delle volte rappresenta un’opportunità per molti, dall’altro lato c’è sempre qualcuno che ne paga le conseguenze: i più giovani e scaltri hanno ben pensato di ampliare la loro offerta di servizi online o di metter su un ecommerce, tutti gli altri evidentemente non essendo preparati in così poco tempo a questi grandi cambiamenti – necessari ma radicali – hanno dovuto purtroppo soccombere.
In tutto ciò, abbiamo avuto quindi da un lato la chiusura definitiva di alcune attività, dall’altro invece la rapida diffusione di blog ed ecommerce.
Per quanto riguarda in particolare gli ecommerce, il numero di ricerche relativo a questo termine è aumentato del 124% rispetto all’anno scorso, secondo il noto motore di ricerca Google.
Gli effetti di tutto ciò sono tangibili, infatti lo shopping online non ha mai conosciuto un momento così florido; un discorso abbastanza analogo si potrebbe fare anche per i blog.
Tuttavia, a discapito del largo uso che se ne faceva un tempo, questi ultimi sono ora resuscitati sotto altre vesti.
Chi fa blogging ora, in non poche occasioni, non è più un semplice utente il quale attraverso uno spazio web personale esprime idee e pensieri, ma un libero professionista che propone servizi e consulenze online.
L’aumento della visibilità online è però legata inevitabilmente, non solo a siti web, blog ed ecommerce ma anche ai servizi di hosting che è possibile scegliere.
La scelta dell’hosting e del CMS
Ancor prima di mettere online il proprio progetto digitale, il focus dovrebbe essere incentrato sulla scelta dell’hosting provider cui rivolgersi per poter ospitare il suddetto, unitamente al CMS adatto.
Facendo però una rapida ricerca in rete, possiamo accorgerci dell’infinità di provider, ossia fornitori di domini e spazi web, i quali ci propongono le offerte più disparate.
Districarsi in questa giungla, non è impresa facile per i non addetti ai lavori, pertanto non sono pochi coloro i quali scelgono di rivolgersi a freelance o a web agency al fine di veder realizzati i propri sogni legati all’aumento della visibilità online.
L’assunto dovrebbe essere tuttavia questo: non esiste un hosting provider migliore di un altro, ciascuno infatti ha i suoi punti di forza e i suoi punti di debolezza.
Questo potrebbe tradursi in prezzi più economici a discapito di risorse più risicate, oppure di server dedicati i quali permettono una eccellente scalabilità ed un traffico costante in termini di visite degli utenti del sito.
Inoltre, gli hosting dedicati ai CMS per blog ed ecommerce, non sono tutti uguali; la scelta dovrebbe quindi basarsi esclusivamente sulle nostre esigenze progettuali e sull’ipotetico numero di utenti che pensiamo possa raggiungere il nostro sito.
Ci teniamo inoltre a precisare che alcuni CMS sono pensati solo per mettere in piedi degli ecommerce, come ad esempio PrestaShop; altri invece sono nati esclusivamente per fare blogging – è il caso di WordPress – che però tramite plugin, estensioni ed add on permettono di installare moduli preposti allo shopping online.
Riallacciandoci proprio a WordPress, non possiamo non menzionare WooCommerce.
Gli hosting provider italiani
Apriamo questo paragrafo con una frase che sembra essere diventata una regola purtroppo.
E’ infatti uso comune preferire e consigliare hosting provider esteri a discapito di hosting provider italiani.
Fatta questa piccola premessa, ci teniamo a ribadire con forza che i servizi di hosting made in Italy non hanno nulla da invidiare a provider stranieri ben più blasonati.
Con questo non vogliamo dire che le nostre aziende sono immuni a cali di traffico, incidenti e così via ma che nella scelta vanno considerati tantissimi fattori.
Uno fra tutti è sicuramente la vicinanza territoriale rispetto ai server che ospiteranno il nostro sito, blog o ecommerce.
Altro aspetto da tenere assolutamente in considerazione è poi quello legato all’assistenza h24, magari in lingua italiana, senza fusi orari che potrebbero purtroppo inficiare sulla rapidità di risposta legata ad ipotetiche richieste di assistenza.
Pertanto, se hai intenzione di avviare la tua attività online, pondera bene tutti i fattori in campo al fine di non sbagliare un colpo e dare finalmente il via al tuo business online in men che non si dica!