Codice fiscale: a cosa serve e come ottenerlo

Il codice fiscale è il documento, grazie al quale, lo Stato italiano identifica tutti i cittadini, italiani e stranieri, dal punto di vista amministrativo e fiscale.

Questo codice, che per quanto riguarda i cittadini italiani viene rilasciato sin dal momento della nascita, è composto da 16 caratteri alfanumerici che si ricavano dai dati anagrafici della persona fisica in questione.

Il codice fiscale, però, non riguarda solo le persone fisiche, ma è fondamentale anche per l’inquadratura fiscale e amministrativa di altri soggetti come, ad esempio, le associazioni senza partita Iva.

L’introduzione del codice fiscale aveva infatti come obiettivo quello di rendere più veloce l’amministrazione fiscale, attraverso un rapido riconoscimento di tutti i soggetti contribuenti.

Vediamo perché è così importante e, soprattutto, come si ottiene questo codice strettamente personale.

Breve storia del codice fiscale

Nonostante l’introduzione del codice fiscale risalga al 1973, i primi codici fiscali vennero rilasciati solo tre anni dopo per ottimizzare tutto il processo amministrativo e fiscale italiano.

Il codice fiscale, come tutti gli altri documenti che ci accompagnano nella vita di tutti i giorni, si è evoluto nel corso degli anni, fino a raggiungere l’attuale aspetto di carta magnetica che usiamo per una lunga serie di servizi e attività.

Tra le funzioni principali della smart card contenente il codice fiscale, ci sono: il monitoraggio del sistema sanitario regionale, la gestione delle assunzioni dei lavoratori e delle prestazioni previdenziali (di competenza dell’INPS).

Come richiedere il codice fiscale

Il codice fiscale è un documento che ci accompagna per tutta la durata della nostra vita e che ci viene attribuito sin dal momento della nascita.

Può capitare, però, che possa andare perduto o che, per i motivi più disparati, si possa danneggiare fino a diventare illeggibile. Cosa fare, quindi, in questi casi?

Le alternative, in caso di furto o smarrimento, sono due.

È possibile, infatti, recarsi dalla Polizia di Stato o dai Carabinieri per presentare una regolare denuncia (per poi fare richiesta sul sito dell’Agenzia delle Entrate), ma ci si può anche presentare all’Agenzia delle Entrate per richiedere direttamente una nuova smart card.

In quest’ultimo caso, però, si dovrà essere in grado di fornire la necessaria documentazione per scongiurare tentativi di truffa.

Nel caso, invece, di una semplice sostituzione per usura, c’è la possibilità di effettuare la richiesta di un nuovo tesserino all’Agenzia delle Entrate anche via internet o telefono.

Per velocizzare la procedura si possono sfruttare i servizi online come, ad esempio, questi: https://www.romexpress.it/Documento-Servizio/Codice-Fiscale-Persone-Fisiche.

Com’è fatto il codice fiscale

Il codice fiscale, che identifica le persone fisiche da un punto di vista amministrativo e fiscale, è composto da 16 caratteri alfanumerici che stanno a indicare precise informazioni del possessore.

I primi 6 caratteri indicano le prime 3 consonanti del cognome e le prime 3 del nome, nel caso in cui le consonanti non fossero abbastanza, verrebbero inserite anche le vocali.

Un’altra particolarità spetta a coloro che hanno cognomi troppo corti: in questo caso si termina la sequenza con una X.

Dopo la parte che riguarda nome e cognome, c’è quella relativa alle ultime due cifre dell’anno di nascita, il mese di nascita (grazie a un sistema che attribuisce una lettera dell’alfabeto a ciascun mese dell’anno) e alle due cifre del giorno di nascita.

I due numeri e una lettera che si leggono successivamente sono i dati catastali del comune di nascita.

Per quanto riguarda, invece, l’ultimo carattere che chiude il codice fiscale, si tratta del cosiddetto “carattere di controllo”, ottenuto da un calcolo complesso che vede come protagonisti i 15 caratteri precedenti.