Contrastare la diffusione del virus si può
I gel igienizzanti, così come le mascherine antivirus di Maskhaze, riscuotono un grande successo non solo per la qualità, ma perché consentono di ridurre la diffusione dei virus. Sono dispositivi di protezione molto efficaci che permettono di essere più sicuri quando si esce di casa e durante le ore lavorative. La pandemia ha messo a dura prova le nostre abitudini e la maniera di affrontare le giornate. Molte persone hanno dovuto adottare tutta una serie di precauzioni a tutela della salute. Come stabilito dal Ministero della Salute non basta solo rispettare il distanziamento sociale, ma bisogna proteggere naso e bocca, oltre che lavare spesso le mani.
Secondo le attuali evidenze scientifiche indossando le mascherine e usando il gel igienizzante è possibile contenere la proliferazione del Covid-19. Specialmente le mascherine vanno indossate a prescindere dal fatto di avere sintomi, anche perché proprio gli asintomatici sono i responsabili di un gran numero di contagi. Ricordarsi di portare in modo corretto la mascherina e usare il gel igienizzante è fondamentale in questo periodo così difficile in cui tutti siamo chiamati ad essere responsabili.
Bisogna infatti considerare che il Coronavirus si trasmette da una persona all’altra proprio per via aerea. Ecco, quindi, che la mascherina si rivela determinante per evitare di entrare in contatto con le piccole particelle sospese nell’aria. Per quanto invece riguarda i gel igienizzanti, questi sono una valida alternativa in tutte quelle situazioni in cui non si ha la possibilità di lavare le mani con acqua e sapone. In genere è bene sapere che l’efficacia disinfettante di questi prodotti dipende essenzialmente dalle concentrazioni di alcool, che possono essere più o meno variabili.
In ogni caso è bene prestare attenzione perché le mascherine disponibili oggi in commercio, così come i gel igienizzanti, non sono tutti uguali. In fase d’acquisto è normale entrare in confusione e non sapere come compiere una scelta consapevole. Documentarsi adeguatamente è il primo passo da compiere per non sbagliare. Inoltre, è bene ricordare che l’igiene personale e degli ambienti è diventata una priorità, ma è anche necessario sapere come utilizzare correttamente la mascherina e il gel igienizzante, senza correre inutili rischi.
Nei prossimi paragrafi, quindi, verrà spiegato come identificare la mascherina e il gel igienizzante più adatto alle specifiche esigenze. Questo articolo ha infatti lo scopo di fare chiarezza su questi dispositivi di protezione, soprattutto sulle caratteristiche principali e i differenti livelli di efficacia. Sarà inoltre possibile leggere alcuni preziosi consigli per usare in completa sicurezza mascherine e gel igienizzanti, come del resto precisato anche dall’Istituto superiore di sanità. Vediamo tutto quello che c’è da sapere su questo attuale argomento.
Mascherine: caratteristiche generali e tipologie
In commercio oggi si trovano mascherine di vario tipo e destinate ad usi specifici, ma quali sono le tipologie più diffuse e come capire quali sono quelle che possano fare al proprio caso?
Si comincia dalle mascherine in tessuto, disponibili in diversi colori anche alla moda e che, pure essendo prive di certificazione, contribuiscono comunque a contrastare la diffusione del virus. Il punto di forza di questi modelli è che si possono usare diverse volte, in quanto dopo l’indosso si prestano per essere lavati.
Esistono poi le mascherine che vengono indossate soprattutto dai medici e dai dentisti, chiamate per l’appunto chirurgiche, ma che nell’ultimo periodo si vedono anche al viso dei fra i comuni cittadini, anche perché facilmente reperibili. Questo genere di mascherine non può essere lavato. Si tratta infatti di modelli monouso che vanno sostituiti al massimo dopo 5 ore.
Da segnalare anche le FFP3 e FFP2, che offrono una capacità di filtraggio esterna e interna superiore rispetto alle chirurgiche. Si trovano non solo nella variante monouso ma anche in quella riutilizzabile. La sostituzione viene consigliata ogni circa 6 ore.
Per chi cerca una protezione dal virus del 95% andranno bene le N95 e KN95, che devono essere usate entro la data di scadenza riportata nella confezione e vanno sostituite al massimo dopo 8 ore dall’indosso.
Come è semplice constatare, oggi le varie mascherine differiscono fra loro non tanto per l’estetica, quanto per il livello di protezione che garantiscono. Sono tutte idonee per offrire una certa protezione dagli agenti virali, ma quello che nei fatti cambia è il grado di efficacia. Quelle realizzate in tessuto, ad esempio, non proteggono tanto quanto le chirurgiche. Quest’ultime, di contro, sono meno efficaci rispetto alle FFP3 o FFP2.
Più nello specifico, per quanto riguarda le chirurgiche, queste non rappresentano uno scudo contro i droplets altrui. La ragione è da ricercare nel design, visto che la forma non aderisce in maniera perfetta al contorno del viso. In buona sostanza la capacità di filtraggio è maggiore verso l’esterno, piuttosto che all’interno. Quelle in tessuto, invece, proteggono solo dalle particelle virali di maggior grandezza, mentre le FFP3 e FFP2 garantiscono una capacità filtrante pari rispettivamente del 92 e del 98%.
Una volta scelta la mascherina in linea con le specifiche esigenze bisogna comunque utilizzarla in maniera corretta, perché altrimenti ne verrebbe vanificata l’efficacia. Prima dell’indosso occorre verificare di avere le mani perfettamente pulite. La mascherina deve essere sempre maneggiata dagli elastici e dovrà aderire alla forma del viso, in modo da coprire la bocca e il naso. Per quanto riguarda le mascherine che si possono lavare è fondamentale seguire con molta attenzione le istruzioni di lavaggio che vengono riportate nella confezione d’acquisto. Finito il ciclo di vita, la mascherina deve essere adeguatamente smaltita.
Le persone che non soffrono di patologie particolari e che non conducono una vita a stretto contatto con il pubblico possono usare le mascherine in tessuto o chirurgiche. Diversamente è meglio optare per una FFP2. Chi invece opera nel campo sanitario si troverà meglio con una FFP3, anche per garantire maggiore protezione ai pazienti.
Gel igienizzanti: caratteristiche e tipologie
Come noto, non solo la mascherina, ma anche il gel igienizzante si rivela uno strumento per difendersi dal contagio dei virus. Questi gel sono solitamente composti da una parte alcolica pari al 60%, per questo offrono protezione anche contro funghi e batteri.
Sul punto bisogna comunque fare una doverosa precisazione. Anche se un gel racchiude una percentuale di alcool elevata per combattere virus e batteri, per poter garantire la forza disinfettante bisogna usarlo in maniera corretta. A questo proposito è bene usare il prodotto sulla pelle ben asciutta, priva di lesioni e ferite. Poi, bisogna sfregare le mani per circa 30 secondi, allo stesso modo di come si fa quando viene usato il sapone sotto l’acqua corrente. Occorre igienizzare non solo il palmo della mano, ma anche il dorso, le dita e il polso.
Un gel igienizzante non viene consigliato per pulire le mani particolarmente sporche, oltre che per eliminare sostanze chimiche. In tutti i casi, quando questo è possibile, è sempre meglio usare l’acqua e il sapone. Il gel rappresenta un valido aiuto quando si è fuori casa.
Ci sono poi altre accortezze da seguire. Un gel igienizzante non deve essere lasciato incustodito, per evitare che possa entrare in contatto con i bambini.
Non bisogna dimenticare di aerare in modo frequente gli ambienti, perché spesso gli igienizzanti racchiudono delle sostanze volatili che possono essere la causa di irritazioni. Mai mescolare i gel igienizzanti fra loro, credendo che in questa maniera si raggiunge una maggiore protezione dal Covid-19. Questa pratica è fortemente sconsigliata perché potrebbe provocare delle intossicazioni. In tutti casi bisogna sempre seguire le informazioni che vengono riportate sulla confezione per un utilizzo sicuro e consapevole.
I gel igienizzanti per le mani si trovano in diversi formati, compresi quelli pocket, molto pratici perché si possono trasportare dentro la borsa o lo zaino. Non mancano poi quelli in versione spray, specifico anche per oggetti e superfici.