Cosa causa la SIDS e come prevenirla

Nella sindrome della morte improvvisa del lattante (SIDS), un bambino muore senza preavviso e senza una causa identificabile. I medici e gli scienziati diagnosticano la SIDS quando non riescono a identificare nessun’altra causa di morte, anche dopo un esame approfondito. Infatti, rimangono solo delle ipotesi come effettive cause della sids, una di queste è la malattia multifattoriale.

Per i genitori interessati, la perdita del bambino è un duro colpo ma, fortunatamente, nel corso degli anni sono stati studiati vari modi per ridurre il rischio di SIDS, tra cui c’è l’utilizzo del ciuccio per neonati (secondo alcuni pediatri). Qui potete saperne di più sulla sindrome della morte improvvisa del lattante, sulle sue cause, sull’età in cui si manifesta e su come si può ridurre il rischio!

Che cos’è la SIDS?

La sindrome della morte improvvisa del lattante significa che un bambino muore improvvisamente e inaspettatamente. E’ letteralmente l’abbreviazione inglese di “Sudden infant death syndrome”. La SIDS è conosciuta colloquialmente come “morte in culla” o “sindrome della morte improvvisa del lattante”. Le cause, tuttora, non possono essere determinate con certezza.

A che età il bimbo è a rischio di SIDS?

Secondo la definizione, si parla di sindrome della morte improvvisa del lattante quando il bambino muore inaspettatamente prima del suo 365° giorno di vita, cioè entro il primo anno di vita. La maggior parte dei decessi avviene nei primi due giorni di vita e tra il secondo e il quinto mese di vita. Circa l’80% dei decessi avviene prima del sesto mese di vita. In seguito, il rischio di SIDS diminuisce. Nelle statistiche è anche emerso come i maschietti vengano colpiti più spesso delle femmine.

Sindrome della morte improvvisa del lattante: cause e fattori di rischio

Ad oggi, la causa della sindrome della morte improvvisa del lattante non è stata determinata in modo definitivo. Gli esperti ritengono che vi sia un’interazione di diversi fattori. Da un lato, questi si riferiscono al decorso della gravidanza e alle condizioni fisiche e di salute del bambino (fattori di rischio endogeni).

D’altra parte, i fattori ambientali, cioè le influenze esterne, svolgono un ruolo decisivo nella sindrome della morte improvvisa del lattante (fattori di rischio esogeni).

Disturbi delle funzioni per mantenersi in vita

I sistemi di controllo e monitoraggio naturale mantengono la respirazione. Inoltre, “misurano” il contenuto di gas nel sangue e reagiscono di conseguenza. Le persone respirano ossigeno (O2) ed espirano anidride carbonica (CO2). Se, ad esempio, si mette una coperta sul viso durante il sonno, la CO2 espirata si accumula lì e viene nuovamente inspirata. Di conseguenza, il livello di CO2 nel sangue aumenta e il cervello normalmente suona l’allarme, svegliando il dormiente, per proteggerlo dal soffocamento.

Anche un neonato ha già questi riflessi di mantenimento in vita, ma prima devono maturare. Nella sindrome della morte improvvisa del lattante, gli esperti ritengono che queste funzioni di controllo vengano meno. Una riduzione del livello di O2 o un aumento del livello di CO2 durante il sonno non vengono più compensati, portando alla morte del bimbo.

Geni e nascita problematica sono fattori di rischio

I ricercatori hanno scoperto che i gemelli e i fratelli di bambini affetti da SIDS hanno un rischio sei volte maggiore di morire anch’essi di SIDS. Si sospetta quindi che i cambiamenti nel patrimonio genetico giochino un ruolo importante. Questi influenzano il metabolismo dei neurotrasmettitori e il controllo delle funzioni vitali; il rischio di sids allora aumenta.

Inoltre, diversi studi indagano sul legame tra il processo di nascita e la SIDS. Secondo questi studi, i bambini prematuri hanno un rischio maggiore di SIDS. Anche i neonati che hanno problemi di respirazione durante o dopo la nascita sarebbero a rischio di SIDS.

Un restringimento congenito delle vie aeree può essere la causa della SIDS. Un altro fattore è la debolezza dei muscoli della gola. Questo restringe le vie aeree superiori e favorisce la sindrome della morte improvvisa del lattante.

Fattori di rischio posizione prona e surriscaldamento

La maggior parte dei neonati muore nel sonno nelle prime ore del mattino e viene trovata dai neonati in posizione prona.. Quando i bambini dormono a pancia in giù, il rischio di SIDS aumenta notevolmente: La posizione prona è considerata il principale fattore di rischio per la sindrome della morte improvvisa del lattante. Per questo è sempre più comune al giorno d’oggi l’uso del riduttore per lettino (o culla)e di cuscini appositi che mantengano il bimbo in posizione supina.

Il rischio di SIDS è ancora più elevato se la biancheria da letto è molto morbida o se nel letto sono presenti altri cuscini, peluche, sciarpe e coperte. Questi elementi possono ostacolare la respirazione. Il bambino torna a respirare troppa anidride carbonica, mentre l’aria respirata contiene sempre meno ossigeno e il bambino non è in grado di compensare questa carenza né di liberarsi con movimenti mirati.

Allo stesso tempo, il calore si accumula nel corpo del neonato. Si presume che questo surriscaldamento comprometta ulteriormente le funzioni fisiche. Se la regolazione cardiovascolare viene meno, può verificarsi la sindrome della morte improvvisa del lattante.

Come si può prevenire la sindrome della morte improvvisa del lattante?

Gli esperti raccomandano alcune misure che riducono il rischio di SIDS. Sono orientati all’eliminazione dei fattori di rischio esterni che spesso si riscontrano nei bambini affetti.

Le misure preventive sembrano essere molto efficaci, come si evince dalle statistiche. Diverse campagne su ambienti sicuri per il sonno dei neonati hanno ridotto significativamente il numero di casi di SIDS negli ultimi decenni.

Le misure preventive sono:

  • Posizione supina per dormire
  • Letto adeguato
  • Ambiente privo di fumo