Tutto ciò che c’è da sapere sul social housing e la sua importanza nei territori metropolitani

In questa guida parleremo di social housing, un tema molto sentito nell’ambito dello sviluppo urbanistico nelle grandi aree metropolitane. Tradotto in italiano, il social housing assume i tratti e i termini dell’edilizia sociale, seppur con un’accezione decisamente più innovativa e proiettata verso un futuro inclusivo. Il social housing, infatti, si riferisce alla messa a disposizione di alloggi a costi contenuti a tutti coloro che non hanno la possibilità di affrontare i costi del normale mercato immobiliare e al contempo non possono accedere agli stabili messi a disposizione dalle Istituzioni, ossia l’edilizia popolare.

Insomma, il social housing si presenta come un’efficace soluzione per poter fare fronte ad una problematica insita nel tessuto sociale di svariati territori, soprattutto quelle metropolitane. Il social housing risponde ad innumerevoli esigenze dal punto di vista abitativo, riscontrate da diverse persone. L’edilizia sociale è un fenomeno sempre più diffuso soprattutto nei contesti in cui il costo della vita è elevato, così come lo sono i prezzi degli affitti e di acquisto degli immobili. Per questa ragione i nuclei familiari con redditi particolarmente bassi possono riscontrare non poche difficoltà nella ricerca di una casa.

Come avrete avuto modo di evincere nei paragrafi precedenti, il social housing non fa esclusivamente riferimento alla ricerca di alloggi utili a soddisfare le esigenze abitative delle persone. Questa branca dell’edilizia, infatti, favorisce lo sviluppo sociale delle realtà degli hinterland cittadini, riqualificandoli e, a seguito di una progettazione attenta e di una gestione degli immobili costante e professionale, offrono alloggi sostenibili in grado di garantire sicurezza e vivibilità a chi ne necessita. Nelle prossime righe andremo a scoprire tutto ciò che c’è da sapere sul social housing e sulla sua importanza nei territori periferici metropolitani.

Tutte le info più importanti sul funzionamento del social housing

In riferimento al social housing, occorre parlare di immobili in condizione di affitto permanente che, attraverso le pratiche di edilizia sociale, vengono assegnati a tutti coloro che sono idonei a riceverli. Il social housing si estende per periodi di normale locazione residenziale. Questo vuol dire che le persone che sottoscrivono i contratti sono tenuti a rispettarli per quattro o più anni. Come già precedentemente accennato e, viste le premesse appena enunciate, il social housing si rivela essere la soluzione più indicata per tutti coloro che non hanno la possibilità di interfacciarsi coi mercati immobiliari di aree metropolitane particolarmente costose e, inoltre, si rivela cruciale in tempi di crisi economica e di risorse.

Il social housing assume diversi tratti positivi e sul blog del Fondo Ca’ Granda è possibile scoprirne i dettagli in maniera più applicativa: vai al sito per saperne di più. Il fondo in questione investe in progetti di edilizia sociale al fine di rispondere alle nuove esigenze abitative della città di Milano e, contemporaneamente, contribuisce al finanziamento della costruzione del nuovo Policlinico mediante la vendita di una parte del suo patrimonio immobiliare.

I risultati del social housing sono, infatti, ammirevoli e visibili sempre più chiaramente in ambito territoriale, soprattutto nelle grandi città e nelle aree di periferia. L’edilizia sociale permette di garantire a chiunque un posto in cui vivere dignitosamente, combattendo l’esclusione sociale grazie a soluzioni altamente vivibili che permettono, al contempo, di ottimizzare i paesaggi urbani di periferia e di abbattere le emissioni, grazie ad iniziative volte al risparmio energetico e all’utilizzo comunitario dei servizi.

Per chi è pensata l’edilizia sociale?

Com’è chiaro dai paragrafi precedenti, il social housing si assicura che le persone in una condizione di disagio economico riescano ad assicurarsi un posto in cui vivere. Il social housing, nella fattispecie, tende a rivolgersi a famiglie appartenenti a ceti che, pur non essendo in grado di permettersi l’alloggio in un immobile al prezzo del mercato immobiliare libero, hanno un reddito ancora elevato per poter accedere alla sopracitata edilizia popolare.

Si tratta di una condizione comune a molte persone. Infatti, l’edilizia sociale è appannaggio di famiglie di lavoratori sprovvisti di un contratto a tempo indeterminato, ma anche di studenti e immigrati. Accedono al social housing anche i nuclei familiari con un reddito basso, le giovani coppie e gli anziani che vertono in condizioni di disagio economico, oltre agli studenti che studiano lontano dal nido familiare.

I vantaggi del social housing

È chiaro che il social housing presenti numerosi vantaggi sia ai singoli che al contesto. Innanzitutto, l’edilizia sociale è una pratica ad elevata accessibilità economica, venendo incontro proprio alle persone con redditi bassi allo scopo di fornire loro sistemazioni sostenibili e vivibili. Il social housing promuove l’inclusività e la condivisione, sostenendo l’ambiente e la stabilità abitativa. Rappresenta, inoltre, un investimento dal punto di vista urbano, permettendo di ottimizzare i luoghi di periferia in un’ottica valoriale che sappia dare importanza all’uguaglianza sociale e al benessere della comunità, oltre alla riqualifica delle zone.