La comunicazione si è sempre servita di immagini per aumentare la forza del proprio messaggio. E questo vale sia per la comunicazione commerciale, cioè la pubblicità, sia per ogni altro tipo di comunicazione. Come affermano molti psicologi: il pensare costantemente al successo lo renderebbe più probabile. E cosa c’è di meglio che rappresentarlo visivamente, per concentrarsi su di esso? Ecco perché, oggi, sono sempre di più le persone interessate a formarsi proprio in questo ambito, diventando veri professionisti dell’immagine. Partendo dunque da questo presupposto, come si chiamano quelli che fanno i video? E soprattutto, volendomi formare, cosa studio in un corso di videomaker?”.
L’importanza della comunicazione visiva
Già i giornali dell’Ottocento univano disegni agli annunci di vendita di questo o quel prodotto. Poi i disegni si sono alternati con le foto, e poi è nata la grande industria pubblicitaria, prima negli Stati Uniti e poi nel resto del mondo. Oggi, la comunicazione è in grandissima parte comunicazione visiva. La massima “più un’immagine che cento parole” ha sicuramente la sua importanza e la sua validità. Diciamo che, in genere, la comunicazione visiva non ha sostituito quella scritta, non del tutto, ma di sicuro è predominante in certi ambiti specifici.
Non solo, ma accade anche che una buona comunicazione visiva si accompagni ad approfondimenti su vari argomenti, in modo da ottimizzare il messaggio e unire, in un certo modo, il vecchio e il nuovo. Riguardo ai social, negli ultimi anni si è sempre più puntato su contenuti visivi, a volte con informazioni e a volte di puro intrattenimento, e il mercato è sicuramente in espansione. Tanto che si è creata anche una nuova categoria professionale, ovvero quella dei video maker. Ma quindi il video making cos’è? Quali sono le skills necessarie, e come si possono raggiungere buoni risultati?
Che cosa fa il video maker?
In questo panorama, è chiaro che sia importante per ogni forma di comunicazione appoggiarsi a un video, e questo video deve essere confezionato e prodotto secondo determinate fasi e specifiche, tutte cose che fanno parte delle competenze di un videomaker. Come avviene spesso quando nascono nuove figure professionali, molte tecniche e accorgimenti vengono ereditati da tecniche affini già esistenti. In questo caso, le tecniche di ripresa cinematografica sono ovviamente il punto di riferimento.
Ma a questo punto qualcuno potrebbe porsi la domanda: “Di preciso il video maker cosa fa?”. In effetti, si tratta di una serie di operazioni che nei grandi studi sono divisi fra diversi professionisti, e invece nei piccoli studi o addirittura a casa propria sono a carico di un solo individuo. Apriamo una piccola parentesi: abbiamo parlato di “casa propria” perché molti video maker anche di successo hanno cominciato con il produrre video nel proprio studio di casa, e magari hanno continuato a farlo anche una volta raggiunto un certo successo.
Come diventare video maker
Ciò che è appena stato indicato significa che non c’è differenza fra un professionista e un videomaker autodidatta? Non proprio, nel senso che la differenza la fanno la competenza e la conoscenza degli strumenti di lavoro, il modo in cui questa competenza viene acquisita passa in secondo piano. Se ci si chiede però come diventare videomaker, la risposta è duplice: si possono seguire dei corsi di videomaker, come ad esempio quello offerto da Damcinema.it che se sono di buon livello sono davvero molto utili; oppure si può imparare studiando i diversi programmi e il lavoro di chi è più esperto. Se il corso è ben fatto, questa è ovviamente una strada più veloce e sicura per imparare.
Cosa si studia per diventare videomaker?
Come abbiamo detto, le competenze possono essere molte, e bisogna dire che non tutti i video maker sono esperti in tutto. Dipende dall’ambito del proprio lavoro, o della propria passione. In linea di massima, sia che parliamo di un corso e sia che invece si tratti di uno studio individuale, le materie di studio dovrebbero essere di diverso ambito. Da un lato, sarà molto importante avere delle conoscenze di storia della cinematografia, di tecnica delle riprese cinematografiche, di montaggio e naturalmente anche di regia.
Anche lo studio accurato dei grandi registi del cinema sarà una materia fondamentale, perché si imparerà a “vedere la scena” con occhi diversi, e a capire in che modo si può raggiungere l’effetto desiderato. Dall’altro lato, sarà fondamentale anche tutta la parte informatica, con lo studio e la pratica dei migliori e più aggiornati programmi di video editing, di manipolazione delle immagini e ottimizzazione.
Dove può lavorare un videomaker?
Ponendo ora l’attenzione sul mondo lavorativo di un videomaker, è importante sottolineare che gli ambiti sono davvero molti. Intanto, può lavorare in ogni occasione che richieda competenze nelle riprese e nel montaggio video, dai matrimoni ai reportage giornalistici. Poi può lavorare per un’agenzia di social media marketing, o diventare lui stesso un social media manager in proprio. O ancora, dare vita al proprio progetto originale. Le strade sono molte, unici requisiti fondamentali: passione e soprattutto competenza.