Sempre più diffuse nelle case degli italiani, le stufe a pellet rappresentano da anni un sistema di riscaldamento che coniuga economicità, facilità d’uso e basso impatto ambientale. A differenza delle stufe a legna tradizionali e dei caminetti, che devono essere alimentati continuamente per poter funzionare, le stufe a pellet godono di autonomia per tempi abbastanza lunghi.
Questi sono solo alcuni dei vantaggi dell’utilizzo di una stufa a pellet per riscaldare i nostri ambienti e ridurre i costi di riscaldamento. Ormai sul mercato esistono diverse marche e modelli di qualità tra cui poter scegliere ed è difficile dare consigli senza valutare le specifiche necessità; vero è che alcuni marchi ben noti agli addetti ai lavori, come ad esempio Nobis e Klover, sembrano rappresentare oggi lo standard di riferimento più alto per questa categoria di prodotti.
Non vogliamo addentrarci nei dettagli tecnici del meccanismo che consente alla stufa a pellet di trasformare piccoli cilindri di legno compresso in un calore salutare ed efficiente per la nostra casa ma, come si può facilmente intuire, il funzionamento di questo apparecchio è molto più complesso rispetto a quello su cui si basano le stufe tradizionali a legna. Vi basti sapere che i tre elementi essenziali di questo meccanismo sono:
- la camera di combustione: è il luogo in cui si trova il braciere; l’aria che viene soffiata in tale ambiente protetto garantisce fiamme intense e fuochi molto caldi. A volte la candeletta di accensione si può deteriorare, motivo per cui si possono sostituire cercandole su siti specializzati nei ricambi per stufe a pellet. Il nostro consiglio è quello di affidarsi a professionisti.
- lo scambiatore di calore: il ventilatore aspira l’aria dalla stanza e la soffia attraverso lo scambiatore, che permette di far raggiungere all’aria stessa una temperatura molto alta per poi restituirla alla stanza.
- lo sfiato: la stufa a pellet non ha bisogno di camini in muratura per permettere lo sfiato perché questo processo avviene tramite degli appositi tubi metallici. In ogni caso la notevole efficienza di combustione delle stufe a pellet consente di ridurre al minimo le emissioni di creosoto (il risultato della distillazione del legno), tanto che i suoi gas di combustione non contengono quasi particolato.
Trascurare la manutenzione annuale di questo apparecchio significa interferire con questo articolato processo, compromettendone non solo il rendimento energetico, ma anche la sicurezza. Andiamo, dunque, a vedere nello specifico perché la pulizia e la manutenzione della stufa a pellet sono così essenziali.
Non solo aria
Come spiegato in precedenza, per poter funzionare la stufa a pellet ha bisogno di aspirare l’aria presente nella stanza in cui è posizionata, per poi restituirla calda. È inevitabile che, insieme all’aria, la stufa aspiri anche la polvere, la lanugine, i capelli e i peli di animali. I componenti attraverso cui questi elementi viaggiano devono essere puliti con regolarità, in modo che l’aria possa circolare facilmente e l’efficienza del riscaldamento non sia compromessa.
La durata negli anni
La longevità della stufa a pellet dipende in larga misura dal modo in cui i vari componenti che la costituiscono funzionano insieme. La presenza di sporcizia può ostacolare questo meccanismo e causarne il logorio il quale, a lungo termine, si può spesso tradurre in inceppamenti e rotture. Oltre alla manutenzione è di fondamentale importanza l’uso di un buon combustibile a pellet di alta qualità che, ad esempio, non contenga corteccia. Quest’ultima, infatti, aumenta di gran lunga la produzione di ceneri che a loro volta causano sporcizia.
La sicurezza al primo posto
Come succede per le normali stufe a legna e per i caminetti, sulle pareti della canna fumaria tende a depositarsi uno strato di fuliggine che, se non rimosso con regolarità, potrebbe causare dapprima problemi di tiraggio, in seguito lo sviluppo di fiamme interne, con il rischio della rottura del tubo stesso e, nei casi più gravi, si può verificare un incendio.
I motivi elencati devono dunque convincerci dell’estrema importanza di una corretta manutenzione della nostra stufa a pellet; ciò vale non solo per la manutenzione ordinaria che dovremmo svolgere noi stessi, ma anche per quella straordinaria che è buona abitudine fare almeno una volta all’anno all’approssimarsi dei primi freddi. Vediamo in cosa consistono entrambe:
- manutenzione ordinaria: è consigliabile effettuarla quotidianamente ma, laddove non sia possibile, almeno ogni due giorni in caso di utilizzo continuato. Consiste nella pulizia del braciere all’interno della camera di combustione e nell’aspirazione o svuotamento dei residui di cenere dal cassetto portacenere. Altro passo fondamentale è la pulizia della griglia posteriore che protegge il filtro di aspirazione; viene spesso dimenticata, ma abbiamo già spiegato in precedenza quanto sia importante.
- manutenzione straordinaria: sebbene sia possibile attrezzarsi per farla in autonomia, è consigliabile affidare questo lavoro a un esperto che, con appositi strumenti, provvederà in poco tempo a pulire lo scambiatore termico, il condotto della cenere, la canna fumaria e le tubazioni di scarico dei gas.
Adottando queste semplici misure potremo contare su una stufa a pellet sicura, efficiente e che durerà a lungo negli anni; quanto speso nella manutenzione ci verrà dunque ripagato in termini di qualità, ma anche di risparmio complessivo.