Le auto elettriche sono quel cambio di paradigma che in molti si auspicavano nel settore automobilistico mondiale. Dietro questa silenziosa rivoluzione si nasconde una promessa molto ambiziosa: ripensare completamente la mobilità per ridurre l’impatto dell’attività umana sul pianeta.
Ci sono altri modi, oltre all’acquisto, per iniziare a dare il proprio contributo alla salvaguardia dell’ambiente, come il noleggio a lungo termine, disponibile a questo link. È una soluzione che permette di guidare un’auto elettrica senza preoccuparsi della manutenzione e della svalutazione del veicolo.
Perché scegliere un’auto elettrica? I vantaggi che non ti aspetti
Auto elettriche e ambiente vivono ormai in simbiosi. Mentre ci sono ancora tantissimi motori a combustione che continuano a “sputare” CO2 nell’atmosfera, questi veicoli filano via silenziosi senza emissioni nocive. A parlare chiaro sono i numeri: durante il suo intero ciclo di vita, un’auto elettrica produce circa la metà delle emissioni rispetto a un veicolo a benzina. Non c’è da stupirsi se molti governi continuano a spingere verso questa direzione. In che modo? Tramite incentivi, i quali possono arrivare fino a 10.000 euro.
Chi obietta dicendo che un’auto elettrica costa tanto, non ha tutti i torti. Anche se l’investimento iniziale può pesare tanto sul budget, è possibile recuperarlo poi nel lungo termine, ad esempio con la manutenzione, che costa dal 30 al 40% in meno. Niente più cambio olio, frizioni da sostituire o cinghie di distribuzione. Ancora meglio a livello di consumi: con 4-5 euro di ricarica, si possono percorrere circa 100 km. Con la benzina, invece, si spende più del doppio.
Chi passa all’elettrico raramente torna indietro. Il silenzio che avvolge l’abitacolo, quell’accelerazione immediata che schiaccia al sedile senza strappi o esitazioni, la fluidità di guida: sensazioni che creano dipendenza.
Le batterie posizionate in basso danno stabilità in curva, mentre l’assenza di vibrazioni trasforma ogni viaggio in un’esperienza rilassante. È come passare da un vecchio giradischi allo streaming in 8K.
Auto elettriche: cosa c’è ancora da risolvere?
Inutile nasconderlo: l’ansia da autonomia rimane uno scoglio per molti. Sebbene i modelli recenti promettano 500-600 km con una carica, nella vita reale questi numeri potrebbero essere più bassi, soprattutto in autostrada o in presenza di temperatura rigide.
Intanto, la rete di ricarica italiana sta crescendo, con circa 36.000 punti, anche se la distribuzione è ancora a macchia di leopardo. Nel Nord Italia la situazione è migliore, mentre al Sud o nelle zone più remote siamo ancora indietro. Da considerare poi la tempistica di ricarica: mezz’ora circa alle colonnine veloci e più o meno 8 ore con una wallbox domestica.
Entriamo nel merito dell’acquisto. Entrare in possesso di un’auto elettrica vuol dire spendere tanto. Per una semplice utilitaria, si parte da 30.000 euro, ossia quasi il doppio della controparte a benzina. A incidere sul prezzo è la batteria (30-40% su quello finale). Secondo gli esperti, intorno al 2027-2028 verrà raggiunta la parità di costo, ma per adesso, l’investimento resta impegnativo per molte famiglie.
Chiudiamo con l’impatto ambientale, aspetto che viene spesso trascurato. La fabbricazione delle batterie incide parecchio. Quando vengono estratti litio, cobalto e nichel, è come lasciare profonde ferite nei Paesi produttori. Un problema che non è più possibile continuare a ignorare.
Insomma, la produzione di un’auto elettrica, alla fine, genera circa il 60% in più di emissioni rispetto a quella tradizionale, debito ambientale che viene ripagato soltanto dopo 50.000-80.000 km di utilizzo.